Calvin Klein “sdogana il dating” ed il sexting – anche gay
Finalmente un grande brand ha il coraggio di parlare –e pianificare– sul sexting e sul dating (anche quello gay) sollevando un velo di ipocrisia davvero insopportabile, e cogliendo intelligentemente un punto nevralgico.
Quello per cui gli utenti che condividono gattini su facebook sarebbero un target migliore di quelli che cercano un incontro o del sesso sui vari siti ed applicazioni.
Come se internet (fin dagli albori) non fosse proprio – nel bene e nel male -il regno della libertà anche un po’ anarchica di essere quello che si è, di cercare ciò che si vuole, di esprimersi liberamente, e forse anche di fare un giro in the “wild side”.
Come se gli utenti di serie “A” fossero solo quelli che invece fanno crescere il traffico dei Giornali Seri, non importa se a suon di click sulle gallery di Belen o su notizie improbabili e probabilmente inventate.
Che poi non sono gli stessi che magari in momenti diversi guardano aprono Tinder (o Grindr) o guardano video su Xtube, no, certo, quelli sono quelli cattivi.
L’internet di oggi, a livello editoriale, diciamolo, assomiglia sempre di più alla TV, quella più perbenista: pochi grandi gruppi editoriali, poco spazio per i piccoli, poco approfondimento, poca innovazione sostanziale, tanti contenuti video (appunto, TV).
Chissà se l’epoca dei cookies capaci di seguirci sui siti porno come sulla Treccani porterà -almeno- allo squarciarsi di questo perbenismo?
Per intanto CK ha colto nel segno.
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