COM.MA – Community Marketing | Gli sponsor in fuga dai giochi invernali di Sochi, in Russia: pericolo boomerang omofobia

Gli sponsor in fuga dai giochi invernali di Sochi, in Russia: pericolo boomerang omofobia

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L’altra faccia del gay marketing: la paura dei brand di essere associati ad un contesto omofobico come quello della Russia di Putin, dove si svolgeranno i Giochi Invernali del 2014 (a Sochi)

Le aziende statunitensi, che tanto hanno fatto negli ultimi anni per generare good will nell’influente community Lgbt U.S.A, con il sostegno esplicito alle politiche progressiste di Obama, secondo Gerhard Heiberg responsabile marketing del Comitato Olimpico “sono molto preoccupate per le conseguenze che potrebbe avere sulla loro immagine sponsorizzare un evento sportivo così inviso alla comunità lgbt che in tutto il mondo sta facendo sentire la sua voce nel tentativo di boicottarlo” .

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Parliamo di Coca-Cola, Panasonic, McDonald’s e Visa, non nomi di poco peso dunque.

Le leggi volute dall’ex capo del KGB in materia di omosessualità (soprattutto il divieto di manifestare o promuovere l’omosessalità) ed il clima intorno all’argomento, arroventato da vari filmati diffusi attraverso i social network che documentano violenze efferate su trans, lesbiche e gay e persino “campi di riconversione” per omosessuali di hitleriana memoria, hanno scatenato in tutto il mondo la protesta di star, attivisti e di semplici cittadini.

Un primo effetto di questo clima nella community gay si è concretizzato in una mobilitazione per boicottare i prodotti russi in generale, ed in particolare la vodka russa, utilizzata in gran quantità proprio nei locali gay.

 

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