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Leaders for change: il cambiamento passa dal diversity

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(da Gay.it)

Dove si muovono i migliori talenti LGBT? Quali e dove sono le migliori condizioni per fare impresa o iniziare una nuova carriera professionale per le persone LGBT? Come può una smart city attrarre e sviluppare talenti GLBT e restare competitiva sul mercato globale? Sono domande importanti, attuali, progressiste. Sono domande a cui si cercherà di dare una risposta durante Leaders For Change, sabato 3 ottobre, la prima GLBT Business Convention organizzata a Milano a Palazzo Marino da EDGE (Excellence and Diversity by GLBT Executives, l’associazione di imprenditori, professionisti e manager omosessuali), da egma (la European Gay Manager Association) e il Comune di Milano.

Sarà una giornata di lavori che vedrà presentazioni di best practice, analisi delle più recenti ricerche e studi, discussioni con keynote speaker di comprovata esperienza internazionale e un panel formato da qualificati rappresentanti del mondo del lavoro e della politica. Il convegno incentrerà i suoi contenuti sulle opportunità che una città – una smart city– deve prospettare per essere considerata competitiva nell’odierno mercato globale, inclusa la sua capacità di attrarre talenti professionali GLBT, sia manageriali che imprenditoriali, e con un occhio attento al target dei consumatori GLBT. L’uguaglianza dei diritti e delle opportunità nelle società democratiche è la base per la crescita economica, culturale, personale e generale, di cui nessuna civiltà può fare a meno. Le città devono essere in grado di creare un ambiente accogliente e stimolante in grado di liberare energie e talenti, creare impresa e soddisfare le esigenze delle aziende innovative, di chi le crea e di chi ci lavora.

LEADERS FOR CHANGE si presenta come un’opportunità in questo senso? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Caltagirone, presidente di EDGE, cercando di capire con lui quale sia la spinta che ancora bisogna imprimere alla nostra italiana società. E perché parte da Milano?
“EDGE è il primo network italiano di professionisti GLBT per il riconoscimento della ricchezza nella diversità, ed è nato da una precisa esigenza di cambio culturale che ho registrato nei miei continui spostamenti in Italia durante i quali ho incontrato diverse persone della comunità omosessuale italiana. Persone di tutti i giorni che lavorano, che fanno business, che costruiscono una carriera professionale che spesso è soggetta a spostamenti in altre città che devono poter essere scelte anche sulla base di parametri di riconoscimento e di inclusione che, al momento, nel nostro paese mancano. Da quasi tre anni noi di EDGE organizziamo eventi in Italia che hanno promosso una cultura basata su questi parametri, e quando nel giugno del 2014 il Comune di Milano ci chiese di organizzare un evento internazionale di questo livello abbiamo accettato di buon grado, perché crediamo fortemente nella nostra mission e, quindi, nel poter creare momenti di incontro, scambio e, perché no, di business networking.”

Quindi un evento che mira a dare degli indirizzi che possano essere attualizzati e contestualizzati anche nel nostro paese?
“Senza dubbio, almeno ci proviamo, perché è il momento giusto, anche in Italia, di impegnarci per una reale attuazione di progetti, iniziative, divulgazione di idee che portino a trasformare la percezione che si ha delle nostre città. Questo può avvenire anche attraverso un impulso che gli stessi amministratori delle aree urbane, sindaci e assessori, possono imprimere localmente per far sì che le proprie città vengano considerate “attraenti” da investitori e da professionisti che decidono per l’una o per l’altra meta. A Leaders For Change vogliamo affrontare con player italiani e internazionali della comunità GLBT temi di grande interesse sia per i media che per le imprese e l’opinione pubblica. Sarà una due giorni di networking e apprendimento che speriamo sia solo il primo di una serie di appuntamenti periodici per la promozione di una cultura dell’inclusione e del riconoscimento in Italia così come avviene nel resto del mondo.”

Fammi capire meglio…in che modo una città come Milano può rivestire un ruolo importante nella scelta professionale, e quindi anche di vita che un individuo fa?
“Parliamo di innovazione nel senso più ampio del termine, quella che attrae investimenti, che genera economia creativa e policy sociali ed economiche di inclusione per le persone GLBT, quella stessa innovazione che parte dalle persone per creare sostrato, economico e sociale. Parliamo di business e talent opportunity e retention, ovverossia la capacità di un luogo di innescare curiosità e quindi volani di sviluppo di talenti che, banalmente, anziché scegliere di espatriare per trovare lavoro e una situazione GLBT accogliente, restano nel nostro paese perché la vita qui (mi passi il termine) “è meglio e la mia città mi riconosce la mia peculiarità di persona GLBT”. L’esempio più evidente è forse quello del turismo, per cui un’area metropolitana viene scelta perché più gay inclusive o gay friendly di altre. E se viene scelta come meta turistica è anche perché si trovano glbt inclusive business, ovvero attività gestite da persone glbt che in quel territorio hanno trovato economico, conveniente e remunerativo impiantare una attività. Mi rendo conto che il tema è complesso, perché i territori metropolitani non possono e non devono essere lasciati soli a creare “policy” di inclusione che non poggino anche su leggi emanate dal parlamento. Ma gli esempi europei di certo non mancano, esempi di sindaci illuminati che con la loro amministrazione hanno fatto da apripista per cambiare “regole e fatti”.

Ci puoi fare qualche esempio?
”Certamente. Amsterdam, Berlino, Parigi, Monaco, tanto per fare qualche esempio; per non parlare poi delle metropoli del Nordamerica, come New York o anche Montreal e Toronto in Canada.

Quindi, se potesse anticiparci cosa rimarrà a Milano, e forse all’Italia, al giorno dopo di Leaders For Change…?
“L’eredità che LEADERS FOR CHANGE è in grado di lasciare alla città di Milano è fatta di analisi, idee, progetti e benchmark che speriamo possano aiutare a ripensare Milano nel panorama internazionale delle città capaci di creare poli di attrazione per chi è interessato a creare business e liberare innovazione anche, ma non solo, per il turismo GLBT. Un nuovo punto di vista che speriamo possa arricchire l’esperienza dei partecipanti al convegno, e dare così un forte impulso al dibattito internazionale in corso sull’importanza della creazione di policy e pratiche che partendo dal riconoscimento e inclusione delle persone GLBT sia a livello sociale che economico creino un ambiente di business favorevole per l’intera comunità.”

I lavori si apriranno con i saluti del Comune di Milano, nelle persone della Vice Sindaca Francesca Balzani e degli Assessori Franco D’Alfonso e Cristina Tajani e proseguiranno con gli interventi dei sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Ivan Scalfarotto e agli Affari Esteri Benedetto della Vedova, del Console Generale dei Paesi bassi a Milano David P.M. de Waal, del Console per gli affari consolari degli USA a Milano Patrick Wingate, del Consigliere Affari istituzionali dell’Ambasciata canadese Marc-Antoine Dumas, del Coordinatore di Expoincittà, ing. Claudio Artusi, e del Consigliere delegato a pari opportunità, politiche di genere, sostegno alle categorie più deboli e disabilità della Città Metropolitana di Milano Maria Rosaria Iardino.

Si proseguirà nella sessione mattutina con un keynote speech di Irene Tinagli (economista ed autrice assieme a Richard Florida di “Europe in the Creative Age”) su attrazione di talenti, politiche di inclusione, innovazione e sviluppo territoriale. Moderati da Fulvio Zendrini, Consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, del tema discuteranno Cristina Tajani (Assessore del Comune di Milano per le politiche del lavoro, lo sviluppo economico, l’università e la ricerca), Andrea Agnello (Director Industries Solutions Sales, IBM), Juan P. Julià Blanch (Presidente di Axel Hotels e Board Member della IGLTA – International Gay and Lesbian Travel Association), Juul van Hoof (Director del Rainbow Cities Network), Marco Margheri, (Vice President Public Affairs di Edison Spa), Justin Nelson (Co-Fondatore e Presidente della National Gay & Lesbian Chamber of Commerce USA), Camilla Seibezzi (Cultural Manager).

Il pomeriggio inizierà con un keynote speech di Fred P. Hochberg, (Chairman & President della Export/Import Bank USA) e sarà dedicato al racconto diretto di success story di business leader della comunità GLBT internazionale e della loro esperienza di interazione con l’ambiente di business delle città. Con la moderazione di Barbara Vecchietti (Co-Fondatrice di Food on the road e Vicepresidente di EDGE) ne discuteranno e si racconteranno Mark Robbins, Presidente e CEO dell’American Academy di Roma, Darrell Schuurmann, della Canadian Gay and Lesbian Chamber of Commerce e Daniel Winterfeld, Head of international capital markets dello studio legale CMS di Londra.

Per consultare il programma completo http://leadersforchange.eu/program/

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